Rendere i dati individuabili

Open data senza utenti è nulla. Si deve garantire che il pubblico possa rinvenire il materiale. Questa sezione vuole offrire diversi approcci in tal senso.

La cosa più importante è fornire uno spazio neutrale in grado di superare sia le diverse politiche dei vari enti sia i futuri cicli di bilancio. Conflitti di competenza, sia settoriali che geografici, possono rendere difficile la cooperazione. Tuttavia, ci sono vantaggi significativi nell’unire le forze. Se sarà più facile per gli esterni scoprire i dati, più velocemente saranno costruiti nuovi strumenti utili.

Strumenti esistenti

Esistono una serie di strumenti già presenti sul web che sono specificamente progettati per rendere i dati facilmente trovabili.

Uno di quelli di maggior successo è DataHub ed è un catalogo e deposito di dati di dataset provenienti da ogni parte del mondo. Il sito rende facile, per singole persone ed organizzazioni il modo di pubblicare il materiale e agli utenti di trovare i dati che a loro servono.

In aggiunta, ci sono decine di cataloghi specializzati per settori e luoghi differenti. Molte comunità scientifiche hanno creato un sistema di catalogo per i loro campi, visto che spesso è obbligatorio pubblicare i dati delle loro ricerche.

Per il governo

È diventata comune la pratica di avere un’ente capofila che crei un catalogo dei dati pubblici. Durante la creazione di questo catalogo, è opportuno creare una qualche struttura che consenta ai vari Dipartimenti di mantenere aggiornate le loro informazioni.

Resistete alla tentazione di costruire il software per supportare il catalogo da zero. Ci sono soluzioni di software libero open source (come ad esempio CKAN) che sono state scelte da molti governi. Per tale motivo, investire in un’altra piattaforma potrebbe essere non necessario.

Ci sono molte cose che mancano nella maggior parte dei cataloghi open data. La piattaforma da implementare dovrebbe considerare quanto segue:

  • Offrire la possibilità ai privati o comunità di aggiungere i propri dati. Può essere utile pensare al catalogo come il catalogo della regione, piuttosto che del Governo della Regione.
  • Facilitando il miglioramento dei dati permettendo derivati dei dataset da catalogare. Per esempio, qualcuno potrebbe geocodificare gli indirizzi e probabilmente voler condividere questo risultati con altri. Se si permettono versioni singoli di dataset, questi miglioramenti rimarranno nascosti.
  • Essere tolleranti se i dati appaiono altrove. Questo vuol dire che il contenuto probabilmente si troverà duplicato nelle comunità di interesse. Se si dispone di dati sul monitoraggio dei livelli de fiume, è probabile che i dati appariranno in un catalogo per idrologi.
  • Garantire un accesso equo. Evitare di creare un livello privilegiato di accesso per funzionari pubblici o ricercatori di ruolo questo potrebbe mettere in difficoltà la partecipazione e la crescita della comunità.

Per la società civile

Bisogna essere disponibili a creare un catalogo supplementare con dati non-ufficiali.

È molto raro che i governi si associno a fonti non ufficiali o non autorevoli. I funzionari sostengono spesso spese considerevoli per essere sicuri di evitare l’imbarazzo politico o altri danni causati da un uso improprio o sovrastimato dei dati.

Inoltre, è improbabile che i governi siano disposti a sostenere attività che mescolano le proprie informazioni con quelle provenienti da ambiti commerciali. I governi sono giustamente scettici sui moventi legati al profitto. Pertanto, un catalogo indipendente per i gruppi relativi a comunità, imprese e altri soggetti potrebbe essere giustificato.